domenica 28 ottobre 2012

Continuiamo a fare l’amore?

di Antonio Porta


Continuiamo a fare l’amore?,
hai detto non ancora sveglia una mattina,
per tutta la notte ci eravamo solo sfiorati
con la punta delle dita, con i piedi
e ora per arrivare alla pienezza
sono bastate le tue parole
e un lieve bacio di addio sulle labbra
per sentire che i corpi si erano uniti nel sonno
piú che nella veglia.





 

DIFFICILE E' CREDERE

di Eugenio Montale


Difficile è credere
che sia un dono la vita,
quando si trascina una
stanca esistenza e il vivere
d’ora in ora ci tortura ;
ma anche nei tuoi occhi
vedo
brume di dolore.
Hanno già flagellato il tuo
giovane cuore ? E rispose per te

il mare e un ombra lieve
di cormorano. Tacevi
e sogguardavi mesta
l’orizzonte estremo.
 
 
 

HO MESSO IL MIO SOGNO SU UNA NAVE

di Cecilia Meireles



Ho messo il mio sogno su una nave
e la nave sul mare;

- dopo, ho aperto il mare con le mani,
per far naufragare il mio sogno

Le mie mani sono ancora bagnate
dall'azzurro delle onde semiaperte,
e il colore che scorre dalle mie dita
colora le spiagge deserte.

Il vento viene da lontano,
la notte si curva dal freddo;
sott'acqua sta morendo
il mio sogno, dentro una nave...

Piangerò quanto sarà necessario,
affinché il mare possa crescere,
e la mia nave arrivi al fondo
ed il mio sogno scompaia.

Dopo, tutto sarà perfetto;
spiaggia liscia, acqua ordinata,
i miei occhi secchi come pietre
e le mie due mani rotte.





SMOBILITAZIONE DELLE ARMATE AMOROSE

di Georgi Gospodinov


Si è accesa la sigaretta a quel modo,
da cui si capisce che tutto
è già deciso e ha detto:
è finita. . . mi sento come un'armata
In tempo di pace,
manovre su campi abbandonati,
esercitazioni infruttuose
sempre più lontano
da luoghi pieni di vita,
foglie, sterpi, fango, retrocortili,
come un fumatore tra gente che ha smesso di fumare,
come un amante tra chi ha rinunciato all'amore.

Oh, tu lo pensi da tanto, le dissi,

sembra una poesia.
A me spetta il finale, eccolo:
Io sono ferito leggermente,
ferito molto leggermente
e goffamente sanguinante
in tempo di pace.
 
 
 


PRESENZA

di Alejandra Pizarnik


La tua voce
in questo non potersene uscire le cose
dal mio sguardo
mi spossessano
fanno di me un vascello in un fiume di pietre
se non è la tua voce

pioggia sola nel mio silenzio di febbri
tu mi liberi gli occhi
e per favore
parlami
sempre.
 
 
 
 
 

Nome non ha

di Sibilla Aleramo


Nome non ha,
amore non voglio chiamarlo
questo che provo per te,
non voglio tu irrida al cuor mio
com'altri a' miei canti,
ma, guarda,
se amore non è
pur vero è
che di tutto quanto al mondo vive
nulla m'importa come di te,
de' tuoi occhi, de' tuoi occhi
donde di rado mi sorridi,
della tua sorte che non m'affidi,
del bene che mi vuoi e non mi dici,
oh poco e povero sia,
ma nulla al mondo più caro m'è,
e anch'esso,
e anch'esso quel tuo bene
nome non ha.