venerdì 27 giugno 2014

UNA MANO SULLA PORTA

di Kazumasa Nakagawa


Quando sto zitto 
arriva mia madre.
Sta sola mia madre nella stanza di là.
E io solo e zitto nella stanza di qua.
Mia madre si alza e arriva di quando in quando.
Con una mano sulla porta 

cerca di leggere il mio cuore:
io zitto mi lascio leggere.
Intanto mi nascono affetti e le sorrido:
"Che sei venuta a fare?".
Ma so bene perché viene da me.


Dopo aver scambiato con me due o tre parole

mia madre se ne va.
E io penso a tutti gli uomini:
noi viviamo sostenendoci l'un l'altro.
E' come reggersi con le mani sulle spalle di chi ci è accanto.
Si ha bisogno perfino delle persone che danno fastidio.


Chi sa se mia madre non pensa a questo
quando viene e mi guarda 

con la mano appoggiata sulla porta?

Nessun commento:

Posta un commento