giovedì 23 giugno 2011

DELLE VOLTE UN NO NEGA

di Pedro Salinas


Delle volte un no nega
più di quanto voleva, si moltiplica.
Si dice «no, non verrò »
e si disfano le infinite trame
lentamente intessute dei sì,
si negano promesse che nessuno ci ha fatto,
non altri che noi stessi, nell’orecchio.
Ogni breve minuto ricusato,
-forse quindici,trenta?-
si amplifica di senza fine, è come secoli,
e un «no, stanotte no »
può negare l’eterno delle notti,
la pura eternità.
Difficile saper dove ferisce
un no! Innocentemente
esce da labbra pure, un puro no;
senza macchia né ardore
di ferire, va in aria.
Ma l’aria è tutta piena
di speranze che volano, le incontra,
e le trafigge nelle tenere ali
con grande forza cieca, non volendo,
le lascia senza vita e si conficca
nel tetto azzurro che ci figuriamo
e di lì apre una crepa.
O lì rimbalza
e il suo ferreo colpire
fa strada al rovescio e gli dilacera
il petto, al petto stesso che lo disse.
Un no spaventa. Va sempre lasciato
al bordo delle labbra e dubitarne.
O dirlo così dolcemente
che arrivi
a chi non l’aspettava,
con il suono d’un «sì»,
se anche non disse sì chi lo diceva.


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