venerdì 25 novembre 2016

LETTERA

di Carlos Drummond de Andrade

E' molto tempo, si', che non ti scrivo.
Sono invecchiate tutte le notizie.
Sono invecchiato anch'io: Guarda, in rilievo,
questi segni su di me, non delle carezze
(cosi' leggere) che mi facevi in viso:
sono ferite, spine, sono ricordi
Lasciati dalla vita al tuo bambino, che al tramonto
perde la sapienza dei bambini.

La mancanza che ho di te non e' tanto
all'ora di dormire, quando dicevi
«Dio ti benedica», e la notte si spalancava in sogno.

E' quando, allo svegliarmi, vedo a un angolo
la notte accumulata dei miei giorni,
e sento che son vivo, e che non sogno.



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