mercoledì 23 marzo 2011

LE MANI DI ELSA

di Louis Aragon


Dammi le tue mani per l'inquietudine 
Dammi le tue mani di cui tanto ho sognato 
Di cui tanto ho sognato nella mia solitudine 
Dammi le tue mani perch'io venga salvato. 
Quando le prendo nella mia povera stretta 
Di palmo e di paura di turbamento e fretta 
Quando le prendo come neve disfatta 
Che mi sfugge dappertutto attraverso le dita. 
Potrai mai sapere ciò che mi trapassa 
Ciò che mi sconvolge e che m'invade 
Potrai mai sapere ciò che mi trafigge 
E che ho tradito col mio trasalire. 
Ciò che in tal modo dice il linguaggio profondo 
Questo muto parlare dei sensi animali 
Senza bocca e senz'occhi specchio senza immagine 
Questo fremito d'amore che non dice parole 
Potrai mai sapere ciò che le dita pensano 
D'una preda tra esse per un istante tenuta 
Potrai mai sapere ciò che il loro silenzio 
Un lampo avrà d'insaputo saputo. 
Dammi le tue mani ché il mio cuore vi si conformi 
Taccia il mondo per un attimo almeno 
Dammi le tue mani ché la mia anima vi s'addormenti 
Ché la mia anima vi s'addormenti per l'eternità. 


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